Screening audiologico e visita otorinolaringoiatrica
Il protocollo di screening audiologico neonatale non è invasivo e ha una breve durata. Effettuato nei primi giorni di vita del bambino – attraverso emissioni otoacustiche – permette di capire se il neonato è affetto da ipoacusia (sordità) congenita. Le forme genetiche più comuni di sordità sono bilaterali, di tipo percettivo e il rischio di ricorrenza di tale patologia alla nascita è di 1 su 1000. In caso il test non venga effettuato alla nascita, si racommanda di eseguirla entro i primi 6 mesi di vita. E’ importante ricordare che la diagnosi precoce di un possibile problema uditivo – anche attraverso una visita otorinolaringoiatrica che utilizza alcuni esami strumentali specifici – concorre a un corretto sviluppo del linguaggio e quindi lo sviluppo globale della personalità e delle capacità intellettive del bambino.
Se il neonato non viene sottoposto a screening neonatale o viene riscontrata una positività del test delle emissioni otoacustiche alla nascita, si dovrà ripetere il test di screening e – in caso di confermata positività – procedere ad ulteriori accertamenti e approfondimenti audiologici (da programmare insieme allo specialista sulla base dei risultati evinti dopo queste indagini) per poi arrivare a successive valutazioni.
Screening elettrocardiografico
Lo screening elettrocardiografico è un mezzo di prevenzione estremamente utile per prevenire tantissime patologie secondarie ad arresto cardiaco. Le percentuali parlano di 1000 persone sotto i 35 anni che ogni anno muoiono per arresto cardiaco e almeno nel 90% dei casi tali decessi si sarebbero potuti evitare con degli screening cardiologici eseguiti nei primi anni di vita. Ecco perchè questo strumento di rilevazione dovrebbe essere incluso negli esami strumentali da raccomandare già nei primi mesi di vita del bambino. In età pediatrica la “morte improvvisa“ colpisce circa 5 soggetti all’anno su 100.000, ed è appunto l’improvviso arresto del cuore del piccolo. Attraverso uno screening eseguito su bambini molto piccoli, si possono prevenire eventuali patologie cardiache e avvicinare anche le famiglie alla prevenzione come mezzo di assistenza e cura.
Screening e visita oculistica
La prima visita, in assenza di particolari problemi alla nascita o durante la gravidanza, è consigliata ad un 1 anno di età: permettendo di valutare eventuali patologie della mobilità oculare (strabismo spesso latente), o alterazioni dei mezzi diottrici (cornea e cristallino, ad esempio cataratta congenita). La visita valuta il movimento oculare, la trasparenza dei mezzi diottrici attraverso il riflesso rosso del fondo (esame spesso già effettuato dal pediatra).
Si possono valutare, contrariamente a quello che si pensa, la presenza di deficit visivi già ad 1 anno o prima attraverso l’instillazione di colliri (unica manovra spiacevole) e con la tecnica della schioscopia (innocua e di facile esecuzione).
A 3-4 anni siamo in grado, dato lo sviluppo crescente, di valutare, con maggiore previsione, l’integrità delle strutture oculari, sfruttando anche la maggiore collaborazione del bambino sottoponendo alla sua attenzione delle tavole di lettura (8 tipi) appositamente studiate per i bambini. La visita in età scolare, in assenza di difetti visivi pre-esistenti, permette di valutare l’evoluzione della funzione visiva sottoposta a stress (affaticamento nella lettura, miopia ingravescente).