Obesità in adolescenza
Dal 1980 ad oggi la prevalenza combinata di sovrappeso e obesità in età evolutiva è aumentata su scala mondiale del 47,1%. Nei Paesi sviluppati è stata descritta, in bambini, adolescenti e giovani al di sotto dei 20 anni di età, una prevalenza di eccesso ponderale pari al 23,8 e al 22,6%, rispettivamente in maschi e femmine, contro il 16,9 e il 16,2%, percentuali registrate nel 1980.
In particolare, negli ultimi 30 anni è stato documentato un rilevante incremento dei quadri di sovrappeso e obesità in età adolescenziale, interessando circa 1/3 della popolazione. L’obesità in adolescenza riconosce un rilevante rischio di persistenza, aggravamento e insorgenza di comorbilità. L’obesità a insorgenza precoce rappresenta, in particolare, un fattore di rischio per morte prematura, non solo per causa cardiovascolare. Infatti, nonostante i progressi in termini di prevenzione e trattamento, la mortalità cardiovascolare nei giovani adulti non ha subito un altrettanto declino in molti dei Paesi sviluppati dove, invece, si è assistito a una diffusione “epidemica” dell’obesità.
L’approccio clinico all’obesità
L’approccio clinico al trattamento dell’obesità in età pediatrica prevede il ricorso a programmi dietetici e di esercizio fisico volti a promuovere uno stile di vita sano. Le attuali evidenze sottolineano come l’obiettivo primario di un intervento dietetico consista in una riduzione dell’introito calorico, adattandolo alle esigenze metaboliche proprie dell’età evolutiva, promuovendo un pattern dietetico mediterraneo (leggi l’articolo dedicato alla dieta mediterranea). In combinazione all’aderenza e a un adeguato regime alimentare, si rende necessario lo svolgimento costante di attività fisica, tradotto come impegno quotidiano di almeno un’ora in un’attività aerobica moderato-intensa, associata a esercizio intenso in almeno 3 occasioni alla settimana, preferibilmente svolgendo attività divertenti, appropriate per sesso ed età e il più possibile diversificate.
Gli adolescenti obesi
I programmi dedicati alla transizione per gli adolescenti affetti da obesità costituiscono un’area ancora inesplorata e per la quale sono necessari ulteriori sviluppi scientifici. Tuttavia dagli Standard Italiani per la cura dell’Obesità del 2016-2017 emergono le seguenti peculiarità nel trattamento dell’adolescente affetto da obesità:
- Dare un ruolo primario all’adolescente nel suo progetto di cura senza trascurare il ruolo della famiglia
- Sviluppare un progetto multicomponente (alimentazione più sana sul modello della dieta mediterranea, riduzione della sedentarietà con l’offerta di alternative piacevoli a televisione, giochi elettronici, smartphone e computer, aumento dell’attività motoria ludica adeguata all’età, igiene del sonno, riduzione dello stress)
- Utilizzare un approccio basato sul colloquio di motivazione, con un team di professionisti (medico, psicologo, dietista)
- Ridurre i conflitti intra-familiari, favorendone l’autonomia graduale, anziché la prescrizione e l’imposizione di un’alimentazione restrittiva
- spostare l’obiettivo della cura dal peso corporeo alla salute globale per la piena realizzazione degli obiettivi di vita del paziente. Inoltre, indagando altre potenziali strategie a disposizione, da un lato per contrastare il dilagare dell’eccesso ponderale e, dall’altro, per gestire efficacemente bambini e adolescenti obesi, l’ American Heart Association ha suggerito alcuni interventi a promozione della salute basati anche sull’utilizzo di social network e media (Leggi l’articolo dedicato ad adolescenti & social network).
Si delinea comunque evidente l’importanza di un approccio multidisciplinare che combini dieta, attività fisica, supporto psicologico e familiare.Per affiancare famiglie e adolescenti presso il nostro Centro sono attivi i servizi di Dietologia Pediatrica e Psicologia dell’Età evolutiva. Chiama il CUP Bios allo 06/809641 e intervieni tempestivamente