Le infezioni urinarie
Le infezioni urinarie sono le infezioni batteriche più frequenti in età pediatrica, con una prevalenza del 3-7% nei bambini di età al di sotto dei 2 anni. Al di sotto dei 2 anni maschi e femmine sono ugualmente interessati, in età scolare sono più interessate le femmine per i motivi che diremo.
I sintomi
I sintomi possono essere vaghi nei neonati e nei lattanti, nei quali la febbre può essere assente e possono prevalere inappetenza, scarsa crescita, letargia o irritabilità, con rischio di rapida evoluzione in stato settico. Nei bambini più grandi si distinguono invece le infezioni urinarie “alte” (che interessano il rene) con febbre e dolore al fianco, da quelle basse (della vescica) in cui la febbre è assente e prevalgono dolore sovrapubico, bruciore e dolore ad urinare, aumentata frequenza minzionale o al contrario ritenzione urinaria.
La diagnosi
La diagnosi si basa sempre sull’esame urine e sulla urocoltura. In presenza di infezione l’esame urine mostrerà nel sedimento la presenza di piuria (GB > 10-15 pcm), eventuale presenza di eritrociti, nitriti o proteine. L’urocoltura è considerata positiva se la carica è superiore alle 100.000 colonie/ml. Il germe più frequentemente responsabile di infezioni urinarie è l’E. Coli, seguito da Proteus Mirabilis, Enterococcus Faecalis, Klebsiella Pneumoniae e Pseudomoas Aeruginosa.
Come raccogliere il campione di urine
La modalità di raccolta del campione urine per la coltura è estremamente importante. La raccolta da sacchetto nel neonato e nel lattante (difficilmente effettuata in maniera sterile!) dà facilmente luogo a contaminazioni: per questo la sola urocoltura positiva in assenza di sintomi in un lattante che sta bene e con sedimento urinario negativo non deve essere considerata una infezione. Viceversa se il bambino è sintomatico sarà considerata positiva. Più attendibile è la raccolta del campione da mitto intermedio (cioe’ scartando il primo getto) in un bambino che abbia acquisito il controllo minzionale.
In presenza di una infezione urinaria confermata all’esame urine e alla coltura, sarà corretto iniziare una terapia antibiotica, che sarà effettuata per via orale a domicilio o per via parenterale in ospedale sulla base dell’età del bambino e della gravità del quadro clinico, seguendo le indicazioni del pediatra curante.
Le linee guida italiane
Le linee guida italiane e americane raccomandano dopo un primo episodio di infezione urinaria febbrile anche l’esecuzione di una ecografia renale e vescicale. Se l’ecografia risulta nella norma, non saranno necessarie ulteriori indagini. In caso invece di infezioni urinarie ricorrenti o di anomalie alla ecografia renale e vescicale, sarà necessario indirizzare il bambino al nefrologo o all’urologo pediatra per indagini diagnostiche strumentali di secondo livello, quali la cistografia e/o la scintigrafia renale.
Articolo a cura della Dr.ssa Simona Gerocarni Nappo Specialista in Chirurgia Pediatrica e Urologia, nonché Primaria del reparto di Urologia Pediatrica presso l’Ospedale Infantile Regina Margherita Città della Salute e della Scienza di Torino.
La Bios per i bambini
Presso il nostro Centro è possibile diagnosticare eventuali infezioni urinarie, effettuando:
- gli esami di laboratorio
- l’ecografia renale o vescicale
- la visita specialistica più opportuna, portando il bambino dal nefrologo o dall’urologo pediatra
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