Il virus Chikunguya
L’Istituto Nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani ha diffuso una nota informativa sul virus Chikunguya, a seguito di alcuni casi che si sono verificati nel Lazio.
Nella nota si forniscono alcune importanti informazioni sul virus Chikunguya:
- La Chikunguya NON è una malattia grave: ma una sindrome simil-influenzale che nella stragrande maggioranza dei casi ha un andamento clinico favorevole in pochi giorni.
- La Chikunguya è causata da un virus che si trasmette dalla puntura di zanzare infette del genere Aedes, in particolare dalla A.aegyptii ma anche dalla A. albopictus o “zanzara tigre”, ben presente nelle nostre latitudini.
- La Chikunguya, dopo un periodo di incubazione di 3 – 12 giorni, si manifesta con una sintomatologia che include: febbre alta, brividi, cefalea, nausea, vomito e soprattutto importanti artralgie tali da limitare i movimenti. E’ comune anche un’eruzione cutanea che può essere pruriginosa.
- I sintomi si risolvono in genere in una decina di giorni, ma in una piccola quota di pazienti i dolori articoli possono persistere anche per mesi.
- Non esiste una terapia specifica, nè vaccino. Si sconsigliano aspirina, antiinfiammatori e cortisone in fase acuta. E’ preferibile controllare febbre e dolore con paracetamolo, senza eccedere oltre i 3 grammi totali nelle 24 ore.
I casi di Chikunguya
La prima epidemia nota è stata descritta nel 1952 in Tanzania e chikunguya, nella lingua locale makonde si riferisce al paziente che si contorce dal dolore, in allusione alla postura che assumono i pazienti.
In Italia, e per la prima volta in Europa, nell’agosto 2007 sono stati notificati i primi casi autoctoni di Chikunguya nella zona di Ravenna in Emilia Romagna.
Per saperne di più, si può visitare il sito dell’Ospedale Spallanzani qui
N.B.
La Regione Lazio ha già attivato, a partite dal 7 settembre, un piano di interventi di sanità pubblica (indagini epidemiologiche, sorveglianza, diagnostica, presa in carico clinica) per gestire l’evento.