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Incidenti sportivi

Nell’età adolescenziale sono molto frequenti anche gli incidenti sportivi. In uno studio condotto dai medici del Pronto Soccorso del Burlo Garofolo di Trieste, gli incidenti sportivi sono risultati addirittura più frequenti di quelli stradali nei ragazzi dai 10 ai 16 anni. Hanno sicuramente un alto costo sanitario, per una scarsa conoscenza del problema, e lasciano spesso, purtroppo, delle sequele anche importanti da un punto di vista fisico. Gli sport più frequentemente interessati sono:

  • basket
  • calcio
  • sci

in cui, fondamentalmente, si tratta di eventi traumatici che possono provocare lesioni ossee o dell’apparato muscolo-scheletrico di varia entità. L’evento traumatico per fortuna non sempre è così grave da provocare vere e proprie emergenze: in genere sono traumi agli arti inferiori e superiori mentre di altra gravità è il trauma cranico, che occorre comunque in una buona parte degli eventi traumatici e può interessare diverse discipline sportive, alcune perché il rischio è insito nelle caratteristiche dello sport (rugby, football, hockey), altre perché il trauma cranico è provocato da incidenti di gioco fortuiti, ma possibili.

Importanza della prevenzione!

Un concetto basilare è quello della prevenzione: l’emergenza, anche nello sport, può in molti casi essere prevenuta grazie a dei comportamenti adeguati, all’adozione di particolari misure di sicurezza a volte completamente disattese, alla preparazione del personale che si trova sui campi da gioco (medici, infermieri, istruttori ecc.). Molte volte i bambini praticano attività sportiva in impianti inadeguati dove anche i princìpi generali di sicurezza non sono rispettati come, ad esempio, le uscite di sicurezza, la presenza di estintori e un impianto elettrico a norma nelle palestre, piscine o palazzetti dello sport. Anche negli impianti all’aperto è necessario che siano rispettate delle norme generali di sicurezza. Fondamentale poi è il fondo del campo di gioco: per ogni sport l’idoneità e la conformità del campo di gioco sono imprescindibili se si vogliono evitare traumi diretti o indiretti.

Consigli utili

Alcune misure preventive valgono per tutti gli sport: depositare orologi, gioielli e cellulari prima dell’attività sportiva, portare i capelli legati per chi li ha lunghi, portare lenti adeguate per chi ha problemi di vista (anche se ormai nello sport predomina l’uso delle lenti a contatto) e indossare i dispositivi di protezione se richiesti o necessari o raccomandati. Sarebbe per esempio opportuno che venissero introdotte leggi che rendessero obbligatorio l’uso del casco protettivo per tutti i ragazzi, anche non agonisti, che praticano ciclismo o pattinaggio o utilizzino lo skateboard: basti pensare che l’85% dei traumi cranici riguarda i non agonisti, privi dei dispositivi di protezione.

Proteggersi

Altri sport, ancora più popolari, prevedono l’uso di dispositivi di protezione, spesso non utilizzati (anche se obbligatori) per la scarsa conoscenza del problema. Nel calcio ad esempio l’uso dei parastinchi potrebbe ridurre la forza di un contatto avuto dalla gamba dal 41,2% al 77,1%, senza considerare che la tibia è la terza zona interessata in ordine di frequenza dai traumi del calcio: devono essere “comodi” cioè adattarsi alla gamba e avere un peso dai 56 ai 184 grammi. Nel volley utili le ginocchiere mentre nel pattinaggio, oltre al casco, utili le ginocchiere, i parapolsi e i paragomiti. In altri sport, invece, come l’hockey su ghiaccio e il football americano, i dispositivi di protezione fanno parte dello stesso abbigliamento dell’atleta. Altro mezzo preventivo importante negli adolescenti è il taping (fasciatura con salvapelle e cerotto) che, utilizzato nel volley e nel basket soprattutto, può prevenire traumi distorsivi seri alla caviglia che in questi due sport è particolarmente sollecitata.

N.B.

In ultimo da non dimenticare i bites che vengono utilizzati in molti sport di contatto per prevenire i traumi dentali: basket, rugby, football americano, boxe e alcune arti marziali sono gli sport in cui questi traumi, che possono essere molto seri e invalidanti, possono essere prevenuti utilizzando questi particolari dispositivi. In conclusione, quindi, il mancato controllo dell’attrezzatura e degli ambienti dove viene praticato lo sport aumenta la frequenza e la gravità dei traumi negativi. Pur se nella statistica degli incidenti più gravi in età evolutiva, lo sport non figura in vetta alla classifica, occorre comunque prestare molta attenzione alla sicurezza dei ragazzi.

Presso il nostro Centro è attivo il servizio di Ortopedia Pediatrica, coordinato dal  Prof. Vincenzo Guzzanti, incentrato su: prevenzione, diagnosi e trattamento delle patologie congenite o acquisite e delle lesioni traumatiche dell’apparato locomotore, osservabili lungo tutto il corso dell’età dello sviluppo. Per informazioni e/o prenotazioni CUP Bios 06/809641