L’equipe multidisciplinare (medici, psicologi, terapisti) del servizio di Neuropediatria e Psicologia Clinica dell’età evolutiva del Gruppo Bios si occupa della valutazione dei segnali d’allarme e della presa in carico globale dei bambini con disturbi dello sviluppo. A partire dall’attenzione.
L’attenzione
L’attenzione è un processo cognitivo ed è la capacità di focalizzare e mantenere nel focus attentivo gli stimoli presenti nell’ambiente esterno, organizzando risposte appropriate. L’attenzione si può classificare secondo il seguente schema:
- attenzione sostenuta: sforzo attentivo prolungato nel tempo (leggere un romanzo);
- attenzione selettiva: capacità di focalizzare le cose rilevanti e ignorare i distrattori (ascoltare l’insegnante mentre i compagni ridono);
- attenzione divisa: mantenere un impegno attentivo di egual peso su due cose (ascoltare e prendere appunti);
- shift attentivo: spostare l’attenzione da un compito all’altro con prevalenza alternata (scrivere e parlare).
Nei casi in cui un deficit di attenzione si associa a iperattività si parla di Attention Deficit Hyperactivity Disorder (ADHD), ossia del Disturbo da Deficit dell’Attenzione e Iperattività.
L’ADHD
L’ADHD è un disturbo neurobiologico, dovuto alla disfunzione di alcune aree e di alcuni circuiti del cervello e allo squilibrio di alcuni neurotrasmettitori (come noradrenalina e dopamina), responsabili del controllo di attività cerebrali come l’attenzione e il movimento. Gli studi epidemiologici, condotti in molti paesi del mondo, compresa l’Italia, stimano che dal 3 al 5% della popolazione in età scolare presenta l’ADHD.
La prevalenza delle forme particolarmente severe è stimata intorno all’1% della popolazione in età scolare. Le caratteristiche primarie sono: disattenzione, iperattività, impulsività.
La disattenzione
La disattenzione o facile distraibilità si manifesta come scarsa cura per i dettagli ed incapacità di portare a termine le azioni intraprese. I bambini appaiono costantemente distratti, come se avessero altro in mente, evitano di svolgere attività che richiedono attenzione per i particolari o abilità organizzative, perdono frequentemente oggetti significativi e dimenticano attività importanti. L’impulsività: si manifesta come difficoltà ad organizzare azioni complesse, con tendenza a cambiare rapidamente un’attività con un’altra e difficoltà ad aspettare il proprio turno in situazioni di gioco e/o di gruppo. L’iperattività: in questo caso i bambini sono descritti come “mossi da un motorino”, costantemente in movimento.
Esistono diversi sottotipi:
- Inattento: facilmente distraibile, non iperattivo / impulsivo (nel 20-30% dei casi);
- Iperattivo/Impulsivo: estremamente iperattivo/impulsivo (quadro più frequente per i maschi 6-10 anni);
- Combinato: caso in cui sono presenti tutte e tre i sintomi cardine (50-75% dei bambini);
L’ADHD è un disturbo ad eziologia multifattoriale e i fattori responsabili della sua manifestazione sono diversi: genetici, neurobiologici, ambientali. In molti casi l’ADHD si associa a disturbo oppositivo e disturbo della condotta (più del 50%), disturbi specifici dell’apprendimento, disturbi del linguaggio, disturbo evolutivo della coordinazione, disturbi d’ansia (fino al 40%), tic, depressione, disturbi dello spettro autistico, ritardo mentale (fino al 20%).
La diagnosi
La diagnosi di ADHD è essenzialmente clinica e si basa sull’osservazione e sulla raccolta di informazioni fornite dai genitori e da persone vicine al bambino, come educatori o insegnanti. Per porre diagnosi di ADHD occorre che i sintomi impediscano in maniera significativa il funzionamento sociale del bambino, che la compromissione funzionale sia presente in almeno due diversi contesti (casa, scuola, gioco e altre situazioni sociali) e che sia iniziata prima dei 7 anni di età e duri da più di 6 mesi. Il trattamento prevede un intervento terapeutico multimodale, atto a coinvolgere il bambino, la famiglia e la scuola con terapie: cognitivo-comportamentale, psicoeducazione, farmacoterapia, parent training, psicoeducazione, teacher training.
Il team di Neuropediatria e Psicologia Clinica dell’età evolutiva del Gruppo Bios è composto da medici di comprovata esperienza in età pediatrica.