Farsi ascoltare dai propri figli spesso è attività che richiede una certa dose di pazienza e autorevolezza. Certo, alzando la voce, si potrebbe attirare la loro attenzione, ma un tono di voce troppo alto o indicazioni gridate per casa spesso sortiscono l’effetto contrario. Dunque che fare?
Ecco un vademecum per attirare la loro attenzione e farsi ascoltare!
- Catturare la sua attenzione! Non basta parlare, magari anche da una stanza all’altra o dire semplicemente “Vai a farti il bagno!”, per far sì che la comunicazione arrivi al bambino, soprattutto se è intento a fare altro, sta giocando, sta guardando i cartoni animati, sta utilizzando il tablet, ecc. Bisogna cercare di sintonizzarsi con lui: un modo può essere quello di avvicinarsi, abbassarsi alla sua altezza e guardarlo negli occhi mentre si parla o avere un contatto con lui.
- Non alzate troppo la voce! A volte, i bambini mettono alla prova i genitori per vedere come reagiscono, quindi bisogna cercare di non cedere alle provocazioni, altrimenti si innescherebbe uno scontro, ulteriori grida e litigi. Inoltre, se si arriva a farsi obbedire solo attraverso le urla, il bambino si abituerà ad ascoltare soltanto quando si alzano i toni, tirando sempre di più la corda, senza ricevere alcun insegnamento e senza raggiungere mai un buon livello di autonomia.
- Non ripetete la frase all’infinito! Una volta che vi siete accertati che abbiano sentito, ditelo al massimo per due o tre volte, spiegando brevemente le vostre ragioni. Se continuano a non ascoltare, significa che la comunicazione non è stata efficace o che forse non è il momento più opportuno. In questi casi, fate passare una manciata di minuti e quando il bambino sarà più tranquillo e in grado di recepire meglio il messaggio, ripetete nuovamente la frase con un tono fermo e calmo.
- Non fate troppe richieste! Se si fanno troppe richieste e in maniera troppo generica, i bambini rischiano di perdersi nella confusione e non sanno da dove partire. Per tale ragione, è fondamentale fare una richiesta alla volta ed essere specifici nella domanda. Non è sufficiente dire “Vestiti” ma fare riferimento anche alla situazione in cui vi trovate, contestualizzando, ad esempio “Vai a vestirti così possiamo uscire e arrivare in tempo alla festa”.
- Siate chiari e coincisi! Cercate di limitarvi ad una frase, alla richiesta e alla motivazione. Se vi dilungate in spiegazioni chilometriche, il bambino riceverà troppe informazioni tutte insieme che lo porteranno a distrarsi più facilmente e a non ascoltarvi più.
- Siate coerenti! Se vi è capitato più volte di avergli chiesto prima una cosa e poi un’altra, non avete mantenuto il punto o siete finiti a fare le cose al posto del figlio, è possibile che abbiate perso di autorevolezza ed è più difficile che il bambino possa ascoltarvi. La coerenza è importante anche per portare il bambino gradualmente ad assimilare certi insegnamenti.
- Valorizzatelo! Quando il bambino risponde alla richiesta, non pensate soltanto che abbia fatto il suo dovere. Ricordatevi che è un bambino e ha bisogno di essere stimolato e valorizzato. È molto più efficace rinforzarlo positivamente quando si comporta bene, piuttosto che punirlo e ricattarlo quando non ascolta.
- Date loro delle alternative! Per attivare i bambini, a volte può essere utile proporgli due scelte, ad esempio “Vuoi farti il bagno o la doccia?” “Ti metti prima il pigiama o prepari prima lo zaino?”. In questo modo, lasciando aperta la comunicazione, i figli si sentono meno alle strette, più attivi nella decisione e si ha più possibilità di ottenere una risposta positiva e veloce.
- Non siate troppo presenti! A volte, soprattutto quando i figli stanno crescendo, iniziano ad avere bisogno di maggiore spazio per accrescere la loro autonomia. Se gli state troppo addosso o con il fiato sul collo, dicendo sempre quello che devono fare, possono reagire in maniera opposta, pur di affermarsi. Bisogna capire, quindi, quando è il momento di lasciargli un po’ più di autonomia e riporre fiducia nelle loro risorse e capacità.
- La mattina è un dramma? Se il bambino fa più fatica ad ascoltare appena si sveglia, si muove a rallentatore e ha difficoltà nel seguire le vostre richieste perché si va troppo di fretta e il nervosismo prende il sopravvento, cercate di stimolarlo di più nel week-end, dove c’è più tempo a disposizione ed è più facile aiutarlo a fare le cose da solo, rendendolo gradualmente sempre più autonomo.
(fonte: AdoleScienza.it)