Secondo un recente studio americano la risonanza magnetica funzionale effettuata su neonati di 6 mesi ad alto rischio di autismo sarebbe in grado di indicare con precisione chi tra loro presenterà una sindrome dello spettro autistico entro i 2 anni d’età.
Pubblicato sulla rivista Nature, lo studio è stato condotto presso la University of North Carolina-Chapel Hill coinvolgendo un gran numero di famiglie con un figlio maggiore autistico. Gli esperti hanno anche sviluppato un algoritmo in grado di fornire in automatico un responso preciso (accurato nell’80% dei casi) su un bebè inserendovi informazioni quali le dimensioni del suo cervello a 6-12 mesi, il suo sesso etc.
Così gli esperti si sono messi a osservare il cervello dei neonati fratelli minori di bambini autistici alla ricerca di segnali precocissimi di malattia. E’ emerso che se la superficie del cervello è iper-espansa nei primi 12 mesi di vita del bebè, è molto probabile che questo manifesti i sintomi dell’autismo a 2-3 anni di vita.
Questo studio è importante per tutte quelle famiglie in cui ci sia già un soggetto autistico, proprio in un’ottica di diagnosi pre-sintomatica e di prevenzione della malattia nei bimbi ad alto rischio.