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Allergia e Adolescenza: l’anafilassi cibo indotta

La diffusione di allergie, negli ultimi anni, ha raggiunto negli Stati Uniti e nei paesi occidentalizzati dimensioni quasi epidemiche: l’allergia alimentare attualmente rappresenta una delle principali cause di anafilassi, una reazione con pericolo di vita. Altre sostanze che comunemente possono scatenare una anafilassi sono i farmaci e le punture di insetti. Nel caso specifico dell’Italia, i bambini con allergia alimentare sono il 7%, mentre gli adulti sono il 2-3%.

Allergia Alimentare e anafilassi

Chi soffre di un’allergia alimentare grave può manifestare reazioni severe come l’anafilassi. Di solito tali attacchi sono caratterizzati da sintomi quali rapida comparsa di orticaria, gonfiore del viso, della lingua e della gola, difficoltà respiratorie, affanno, vomito, diarrea, tachicardia e perdita di conoscenza. Il trattamento immediato con un’iniezione di adrenalina può salvare la vita, pertanto i soggetti a rischio di anafilassi devono sempre portare con sé una siringa auto iniettabile di adrenalina per autogestire eventuali emergenze. Le allergie più frequenti si verificano in età pediatrica e adolescenziale. Malgrado tutti gli alimenti possano scatenare una reazione anafilattica, alcuni di essi sono più spesso responsabili di tali reazioni.

Quali alimenti

Tra gli alimenti maggiormente incriminati, la frutta secca, la pesca e altra frutta della famiglia delle Rosacee, il pesce e l’anisakis, parassita che viene a contatto con l’organismo quando si mangia pesce crudo, marinato o poco cotto. Diversamente durante i primi anni di vita le allergie più comuni sono al latte e alle uova, ma nella maggior parte dei casi si superano con l’avanzare del tempo e i bambini tollerano spontaneamente questi alimenti. Tra gli alimenti introdotti da altri paesi alcune spezie, come i semi di sesamo, che ormai sono entrati a far parte della nostra alimentazione quotidiana possono provocare reazioni molto gravi.
Una forma particolare di anafilassi è quella indotta dall’esercizio fisico associato ad allergia alimentare che si manifesta in soggetti che praticano attività fisica 2-4 ore dopo aver ingerito un particolare alimento. Questi soggetti possono altrimenti assumere l’alimento senza che si verifichino reazioni avverse, se dopo l’assunzione non praticano attività fisica.

Anamnesi e prevenzione

Non è possibile predire l’insorgenza di una reazione anafilattica, che può verificarsi in chiunque e in qualsiasi momento. Particolare attenzione va riservata agli asmatici, agli adolescenti e a coloro che hanno già avuto una precedente reazione poiché sono a rischio di reazioni più severe. L’anamnesi è fondamentale ai fini della diagnosi e si basa primariamente sulla storia di esposizione ad un potenziale agente scatenante, sull’intervallo di tempo trascorso tra l’esposizione e l’insorgenza dei sintomi e sulle caratteristiche e l’evoluzione dei segni e dei sintomi presentati.

Gli studi

Un gruppo internazionale di ricercatori ha valutato il grado di consapevolezza degli adolescenti riguardo al rischio di sviluppare anafilassi o altre gravi manifestazioni delle allergie agli alimenti. Ne è emerso che essi tendono a considerare sicure situazioni che sono a rischio elevato e per questo spesso non portano con sé gli auto-iniettori di adrenalina. Gli adolescenti hanno un livello di rischio fra i più elevati per lo sviluppo di quadri acuti provocati da allergia agli alimenti, che possono mettere a rischio la vita, soprattutto quando passano dal sicuro ambiente familiare, dove possono ricevere assistenza in caso di bisogno, a contesti imprevedibili e dove non hanno riferimenti. E’ stato dimostrato, inoltre, che il 90% delle anafilassi fatali avvenga proprio in ristoranti e mense, rarissimi invece i casi di reazioni pericolose nelle proprie case.

Articolo a cura della Dr.ssa Federica Rota | Medico Chirurgo, Specialista in Allergologia e Immunologia Clinica

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