Paramorfismi e dismorfismi
Il bambino è un soggetto in continua crescita, in cui è necessario riconoscere il prima possibile quelle patologie a carattere evolutivo, il cui ritardo diagnostico andrebbe a comprometterne i risultati o a complicarne il trattamento.
Particolare attenzione va riservata in età pre – pubere alla valutazione della colonna vertebrale, alla ricerca di paramorfismi e dismorfismi.
I Paramorfismi
I Paramorfismi sono condizioni benigne e reversibili su base posturale, causate da atteggiamenti viziati, da un particolare atteggiamento ‘astenico’, da una crescita staturale non accompagnata dallo sviluppo di una forza muscolare adeguata, nonché da particolari stati psico-affettivi (timidezza, sviluppo caratteri sessuali secondari). Rientrano tra queste condizioni:
- il dorso curvo (o cifosi dorsale)
- l’iperlordosi lombare
- le scapole alate
- l’abito astenico
- l’atteggiamento scoliotico
I paramorfismi, in particolare nell’età dello sviluppo, non devono essere trascurati e sottovalutati, per il rischio che comportano di causare severe modificazioni della struttura scheletrica. La terapia dei paramorfismi consiste principalmente nella rieducazione posturale tramite ginnastica correttiva, nel trattamento kinesiterapico delle alterazioni posturali e nella predisposizione di un percorso di autocorrezione. Gli esercizi proposti devono essere individuati da un professionista, al fine di ottenere una strategia terapeutica individualizzata e personalizzata per il singolo soggetto affetto dal paramorfismo.
I Dismorfismi
I Dismorfismi sono condizioni patologiche determinate da alterazioni strutturali scheletriche su base congenita o acquisita, che spesso necessitano di tutori e nei casi più gravi anche di interventi di chirurgia ortopedica. Anche per i dismorfismi la fisiokinesiterapia è, se bene utilizzata, un mezzo di notevole ausilio, poiché la cura ortopedica non può essere disgiunta da un trattamento fisiokinesiterapico finalizzato. Tra i dismorfismi rientra la scoliosi, una deformità scheletrica irreversibile e progressiva, caratterizzata da una deviazione laterale sul piano frontale e una deformità rotatoria delle vertebre che determina gravi alterazioni estetiche e funzionali.
Le scoliosi idiopatiche ad eziologia sconosciuta rappresentano il gruppo più rappresentato di tutte le scoliosi (80%) mentre il restante 20% è rappresentato dalle scoliosi secondarie (congenite, muscolari, secondarie a patologie metaboliche…)
Le scoliosi idiopatiche
La presenza del gibbo non scompare così come la scoliosi ma, come accade spesso può, modificarsi poco oppure molto; è per questo che viene preso come riferimento sia per la prognosi che per la terapia della scoliosi idiopatica. Il gibbo rappresenta inoltre il più importante criterio prognostico della scoliosi, essendo infatti il primo segno della evolutività della curva scoliotica. Nelle scoliosi idiopatiche di grado lieve la kinesiterapia trova ampio spazio. Nelle scoliosi idiopatiche di grado moderato si ricorre all’applicazione di corsetti ortopedici correttivi. In questi casi il problema più comune è l’aspetto psicologico. Per tale motivo è molto importante il buon rapporto medico paziente e la collaborazione di tutta la famiglia, perché se il paziente non partecipa al trattamento corretto la cura sarà inefficace. È bene sottolineare che gli esercizi muscolari hanno un valore notevole e quindi molto importante unire gli esercizi fisici e la ginnastica respiratoria al corsetto. Nelle forme di grado definito grave è indicata la correzione chirurgica.
Presso il nostro Centro è attivo il servizio di Ortopedia Pediatrica per la diagnosi e cura di disformismi e paraformismi. Per informazioni e prenotazioni CUP Bios 06/809641
Articolo a cura della Dr.ssa Alessandra Merenda, Medico Ortopedico, già Ospedale Bambino Gesù, operativa presso il nostro Centro.